Ristorante km 0 per promuovere l’eccellenza marchigiana
Percorrendo i colli marchigiani dalle pendici dell’Appennino settentrionale fino alle spiagge del Mare Adriatico s’incrociano profumi, colori e sensazioni che trovano la loro massima sintesi nei piatti della cucina locale. La provincia di Pesaro Urbino può contare su un ricettario peculiare, spesso sconosciuto, talvolta popolare, ma sempre ricco di sapori. Dai passatelli alla pasta con il ciauscolo, dalla pescatrice al pomodoro alle beccute: il menù regionale ha la fortuna di poter contare su materie prime eccezionali e prodotti semplici che sono l’emblema dell’artigianalità locale. La qualità di salumi e formaggi sono il segno della passione per il territorio e nella genuinità delle materie prime se ne apprezza la ricercatezza. I menù di un ristorante a Km 0 esaltano la cucina marchigiana e i suoi caratteri. Qui, vogliamo entrare nel dettaglio di alcuni di quei prodotti che crediamo sappiano rintracciare al meglio la nostra tradizione culinaria.
Formaggi e insaccati nella a cucina marchigiana
Il ristorante km 0 e i caseifici della zona
I Monti Sibillini sono ancora oggi un vero e proprio orgoglio per chi crede nell’esigenza di salvaguardare la biodiversità e le varietà agroalimentari Gli allevatori di capre e pecore hanno saputo conservare la ricchezza naturale e gli insegnamenti tramandati da padre in figlio, hanno permesso che al pecorino a latte crudo di rimanere sulla mappa della cucina italiana e internazionale. Questo prodotto caseario si fa apprezzare per la pasta dura e bianca dalle note lievemente piccanti. La lavorazione viene iniziata subito dopo la mungitura, prevede un utilizzo sapiente delle erbe e della stagionatura, è la traccia di un mondo antico che ancora permea la società.
I salumi, dall’allevamento alle celle frigorifere
I salumi sono, d’altro canto, uno dei marchi distintivi del centro Italia. Come l’Emilia e l’Umbria, anche le Marche sanno distinguersi per l’eccellenza degli insaccati. Lonzino e salame lardellato incontrano varianti che caratterizzano il prodotto finale da quelli proposti in altre regioni del Mezzogiorno e del Sud. Tuttavia, è il ciauscolo il vero protagonista di taglieri e di ricette più elaborate. La sua morbidezza spalmabile lo rende, infatti, adatto alla preparazione dei piatti. Altrettanto tipici sono il prosciutto con lo zampetto stagionato e il lonzetto schiacciato di Monte Vidon Combatte.
I materiali d’eccellenza dei piatti marchigiani
Miele e olio: alle radici del Mediterraneo
L’alta collina e le zone montane sono l’habitat naturale per l’agricoltura estensiva. Qui crescono quasi naturalmente le piante foraggere come la sulla, la lupinella e l’erba medica – specie nettarifere amate dalle api che producono un miele dolce, chiaro e poco aromatico.
Scendendo per i colli ci si perde in una selva di oliveti di circa 13.000 ettari di terra. La produzione d’olio delle Marche è fra le più corpose e tipiche dello Stivale. Il prodotto finale si distingue per il sapore fruttato medio-leggero tendente al dolce ma con note amare e piccanti. Una menzione particolare la merita, senza ombra di dubbio, il Cartoceto Dop – aroma delicato per pesce e verdure.
Il tartufo bianco: la perla dell’appennino
Infine, un ristorante che segue i principi dell’economia culinaria a km 0 non può fare a meno di dedicare una menzione d’onore a uno dei protagonisti della cucina nazionale in tutto il mondo: il tartufo bianco di Acqualagna. Per intensità e capacità di esaltare i piatti, questo prodotto può essere paragonato a pochi altri tartufi. Dimostrazione ne è la fiera nazionale che si tiene in suo onore ogni anno a fine ottobre e metà novembre.
Per conoscere maggiori dettagli sui prodotti tipici della cucina marchigiana, non esitare a scrivere allo staff del ristorante La Nuova Fazenda
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